E’ un dato di fatto che il turismo ha in generale un enorme problema: è in costante aumento e ha un impatto negativo sull’ambiente, sulla natura e sulla popolazione. Sono molte le regioni, i luoghi e le città che ormai soffrono di overtourism, cioè quando la percentuale di turisti è molte volte superiore al numero di abitanti.
Fortunatamente insieme all’ espansione del turismo sono nati molti concetti e alternative al turismo convenzionale e ai problemi associati all’overtourism. Accanto al turismo sostenibile e al turismo lento, sta emergendo una nuova tendenza di viaggio: l’undertourism. Come suggerisce il nome, il focus qui è sulle destinazioni che sono ancora lontane dal turismo di massa, sia perchè poco pubblicizzate, difficili da raggiungere o semplicemente perchè il turismo non è una delle fonti principali delle entrate.
Ragioni e conseguenze del sovraturismo
Negli ultimi anni i viaggi sono (democraticamente) alla portata di tutti: in generale siamo diventati più mobili, non abbiamo bisogno di grandi budget grazie alle compagnie low cost e anche il numero di alloggi disponibili e a basso costo sta aumentando con piattaforme come Airbnb. La popolarità di una destinazione può aumentare bruscamente in tempi di social media e scatenare un vero e proprio hype. Ma il progresso ha un prezzo: l’afflusso di visitatori fa sì che molte regioni di vacanza diventate popolari stiano letteralmente scoppiando.
Destinazioni di turismo di massa
Quando si parla di turismo di massa, in Italia abbiamo un esempio eclatante: Venezia che con una media annuale di 23 milioni di visitatori supera di gran lunga la sua capacità assorbimento, tanto nell’aprile del 2018 vennero addirittura installati in via sperimentale dei tornelli per tenere sotto controllo gli accessi dei turisti.
Il risultato di questo turismo di massa è che i residenti storici di Venezia hanno iniziato un costante declino e gli appartamenti liberati sono andati a vantaggio di Airbnb, Vrbo, Homestay e simili sino al punto che, secondo Confartigianato, dal 1976 al 2018 la popolazione di Venezia è crollata del 47%, passando da 102.000 a 54.000 residenti.
Fuori dall’ Italia la città croata di Dubrovnik, conosciuta per la serie Game of Thrones ha visto il turismo in costante crescita tanto da limitare il numero di navi da crociera al giorno a un massimo di due, riducendo così i visitatori diurni, e Maiorca combatte da anni il cosiddetto turismo legato solo ai locali notturni e ad alta gradazione alcolica mettendo ampie parti dell’isola sotto protezione edilizia.
Undertourism
L’Undertourism è il concetto opposto del turismo di massa. Il viaggio non è rappresentato solo dalla destinazione ma è piuttosto la voglia di scoperta nuovi luoghi e di vivere nuove esperienze. Chi si propone di non seguire il turismo di massa pone il focus del viaggio su destinazioni che sono meno o appena sviluppate in termini di turismo e dove la percentuale della popolazione locale è molto bassa. Questo non solo minimizza l’impatto negativo sulle aree visitate, ma permette anche di fare esperienze autentiche con il paese e la sua gente.
Rischi dell’ undertourism
Anche se abbiamo parlato dell’ undertourism come contro progetto all’overtourism, anche questo tipo di vacanza presenta dei rischi. Ed uno dei rischi maggiori è che anche le sotto tendenze creano delle tendenze. Nonostante il sotto turismo sia animato da buoni intenti, la ricerca di regioni poco o per nulla sviluppate per il turismo potrebbe alla fine portare queste destinazioni a diventare presto sovraffollate. Perché in tempi di globalizzazione e di social media, specialmente Instagram, luoghi prima sconosciuti si trasformano improvvisamente in una mecca turistica. Il rischio dunque di questa nuova tendenza è esattamente questo: trasformare gli effetti realmente positivi nell’ esatto contrario a causa dell’aumento improvviso di turisti.
Cosa possiamo fare?
Il turismo è sia una benedizione che una maledizione. Troppo turismo, è dannoso per l’ambiente, la natura e gli abitanti. Troppo poco, ha un impatto negativo sull’economia e su coloro che dipendono finanziariamente da essa.
La risposta naturalmente non è fermarsi del tutto, ma di viaggiare con attenzione e cercare di andare nei luoghi che non sono così spesso mostrati su internet. Chiunque voglia viaggiare nel rispetto dell’ambiente ha attualmente la responsabilità di prendere misure che abbiano il minor impatto nocivo possibile. Per quanto poi i social media siano fonte di ispirazione, come abbiamo visto spesso possono essere controproducenti per alcune realtà portando alla ribalta luoghi che non sono attrezzati per essere presi d’ assalto dai turisti.
Ci sono infinite alternative poco conosciute da scoprire che hanno il vantaggio di farci esplorare qualcosa di completamente nuovo e fuori dalle mode. È un’opportunità per essere turisti migliori e trattare i luoghi che visitiamo con maggior rispetto.