Hai sentito parlare di WWOOF Italia o di “fare woofing” ma non hai ancora capito bene di cosa si tratta? Ti spieghiamo tutto qui, in modo semplice, diretto e senza troppa retorica.
WWOOF Italia: un modo alternativo di viaggiare (e imparare)
WWOOF sta per World Wide Opportunities on Organic Farms, un movimento internazionale nato negli anni ’70 per mettere in contatto volontari (i cosiddetti woofers) con fattorie biologiche e realtà agricole sostenibili. L’obiettivo? Scambiare lavoro per ospitalità, imparare pratiche ecologiche e vivere un’esperienza autentica, lontana dal turismo di massa.
In Italia, il movimento è rappresentato da WWOOF Italia, una rete di aziende agricole, ecovillaggi e progetti rurali che accolgono persone curiose e motivate a sporcarsi le mani, nel vero senso della parola.
Chi sono i woofer?
I woofers sono viaggiatori (italiani e internazionali) di ogni età che scelgono di dedicare qualche settimana – o anche mesi – alla vita in campagna. In cambio di 4-6 ore di lavoro al giorno, ricevono vitto, alloggio e una full immersion nella vita agricola: raccolta dell’orto, cura degli animali, panificazione, apicoltura, costruzioni in bioedilizia… ogni realtà offre qualcosa di diverso.
Non è necessario avere esperienza: basta essere aperti, rispettosi e pronti a mettersi in gioco.
Come funziona WWOOF Italia?
Per partecipare, bisogna iscriversi al sito ufficiale di WWOOF Italia (www.wwoof.it), pagando una quota annuale che copre assicurazione e supporto. Una volta iscritti, si può accedere al database degli host (cioè le fattorie che ospitano) e contattarli direttamente.
Ogni host specifica il tipo di attività proposta, le sistemazioni disponibili, il periodo ideale e il tipo di aiuto richiesto. Si crea così uno scambio diretto, umano e basato sulla fiducia.
Perché scegliere il woofing?
Il woofing non è solo una vacanza alternativa: è un’esperienza formativa che permette di:
-
conoscere da vicino l’agricoltura biologica e sostenibile;
-
imparare competenze pratiche utili;
-
rallentare i ritmi e connettersi con la natura;
-
fare rete con persone che condividono valori ecologici;
-
viaggiare in modo etico e a basso impatto.
È perfetto per chi sogna un viaggio fuori dagli schemi, chi vuole cambiare vita o chi semplicemente vuole capire come funziona davvero una fattoria.
WWOOF, WWOF o woofer: le parole giuste (e gli errori comuni)
Anche se si trovano online varianti come wwof (una storpiatura comune) o la parola woofer (che fa pensare più a una cassa audio che a un volontario in fattoria!), il termine corretto è WWOOF. In Italia, l’organizzazione ufficiale è WWOOF Italia, e rappresenta uno dei capitoli nazionali più attivi in Europa.
Alternative a WWOOF: altre reti per viaggi responsabili
Oltre a WWOOF, esistono altre realtà che promuovono il volontariato in cambio di ospitalità e la connessione con progetti sostenibili. Ecco alcune delle più conosciute:
-
Workaway – Portale globale dove è possibile trovare opportunità in fattorie, ostelli, scuole e famiglie in tutto il mondo.
-
HelpX – Simile a Workaway, con una forte componente agricola e rurale.
-
Worldpackers – Piattaforma per volontariato in contesti anche urbani, con molte esperienze legate a ecoturismo e sostenibilità.
-
Eco Volunteers – Rete dedicata specificamente al volontariato ecologico in parchi, riserve naturali e centri per la tutela della fauna.
Il woofing è più di un viaggio: è un’occasione per mettere in pausa la routine, imparare e contribuire a qualcosa di più grande. Se ti piace l’idea di viaggiare in modo consapevole e con uno scambio autentico, WWOOF Italia potrebbe essere il punto di partenza ideale.
Copyright: testo e foto MyEcoHotels
Ti potrebbe interessare: